Joe Biden (IL PROFILO) è stato eletto 46esimo presidente degli Stati Uniti. La lunga attesa è finita. L’America ha un nuovo presidente, Joe Biden, che torna alla Casa Bianca dove per otto anni è stato il braccio destro di Barack Obama. E al suo fianco per la prima volta ci sarĂ una vicepresidente donna, Kamala Harris (IL PROFILO).ANSA
âGrazie America, torniamo unitiâ

La sua vittoria arriva dopo tre giorni di incertezza, con un lungo spoglio in cui molto ha pesato il voto postale. La Pennsylvania attribuisce 20 Grandi elettori all’ex vice di Obama, facendogli superare la soglia dei 270 necessari per la presidenza. Kamala Harris entra nella storia: è la prima vicepresidente donna della storia americana
Elezioni Usa 2020, Biden batte Trump e conquista la Casa Bianca
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Gli istinti primordiali dell’America di Trump La pancia degli Usa stanotte ha di nuovo premiato The Donald, che vinca o perda per un pelo. New York e la California sono ancora un altro mondo
La moglie del miliardario di Manhattan, per dimostrare che anche lei è alla mano, per una volta lascia tranquillo lo chauffeur della sua limousine personale e sale su un âcrosstownâ bus, quelli che che attraverso Central Park collegano lâUpper East allâUpper West Side. Entra dalla porta anteriore, versa le monetine del biglietto sotto gli occhi dellâautista sudamericano e gli cinguetta democratica: âHow are you today?â.
Non paga, allâuscita gli sorride di nuovo augurandogli âHave a nice dayâ.
Ho assistito a questa scena agghiacciante nel 2002, allâinizio dei miei quattro anni di lavoro a New York, e ho capito due cose: lâipocrisia del politicamente corretto, e la presidenza Trump. Allora câera Bush junior, ma è lo stesso: la riccona aveva votato a sinistra, e lâautista del bus per il fascistone.
Può darsi che lâazienda di trasporti newyorkese paghi unâindennitĂ ai conducenti per le molestie verbali finto-cordiali che subiscono, però poi quelli si vendicano nel segreto dellâurna. E lo hanno fatto anche ieri premiando di nuovo Trump, che o vince o perde per un pelo.
Ormai lo abbiamo stracapito. Esiste un confine invalicabile fra gli Stati Uniti dei soldi e dei cervelli, della California e di New York, di Silicon Valley, Hollywood e Wall Street, e tutto il resto: contadini dellâIowa, simpatici burini texani, anticastristi in Florida, operai licenziati a Detroit, patrioti del New Jersey che esibiscono la bandiera a stelle e strisce sulla porta di casa.
Ma non solo. Ho conosciuto bene una trumpiana: la mia ex fidanzata americana. Colta (laurea su Derrida allâuniversitĂ Vanderbilt), cosmopolita (vacanze fra lago di Como e campi di golf inglesi), elegante (villa accanto a quella della famiglia di Grace Kelly, nei quartieri residenziali di Filadelfia).
Se Trump si è impossessato di nuovo della progredita Pennsylvania, deve ringraziare anche lei.
Nonostante il fisico etereo e lâaspetto angelico, era favorevole alla pena di morte: âYou get what you give, ricevi quel che daiâ, sentenziava biblica. Contraria alla sanitĂ gratis: âLavori e ti paghi lâassicurazioneâ. Pro guerra in Iraq: âVendichiamo le torri gemelleâ. Sussidi di disoccupazione? âSolo per qualche mese, poi muovi il culoâ. Reddito di cittadinanza: âAre you kidding me, stai scherzando?â. I cinesi? âBastardi, ci rubano il lavoroâ.
Lâamore rende ciechi, ma confesso che in fondo ero un poâ affascinato da questi sentimenti primordiali. Gli stessi che hanno conquistato di nuovo metĂ America stanotte.
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